L’obiettivo
del programma di ricerca è approfondire le conoscenze su alcuni degli aspetti
critici e tuttora poco conosciuti del rischio legionellosi, attraverso
un’indagine multicentrica che si avvale di un approccio integrato
epidemiologico e biomolecolare. Viene effettuato uno studio epidemiologico per
individuare la prevalenza di anticorpi anti-Legionella in gruppi di
popolazione a diverso rischio espositivo e una sorveglianza epidemiologica
multicentrica per identificare la frequenza di legionellosi in pazienti
ricoverati per polmonite, tramite la ricerca dell’antigene urinario di L. pneumophila
e l’isolamento del microrganismo nell’escreato. E’ prevista un’indagine
sugli strumenti diagnostici più idonei ad essere applicati su larga scala per
una rapida e precoce individuazione dei casi e la caratterizzazione, attraverso
uno studio caso-controllo, dei fattori di rischio correlati con l’insorgenza
di malattia sia in termine di esposizione che di condizioni individuali
predisponesti, incluso lo studio dei polimorfismi di alcuni geni atti a predire
la suscettibilità/resistenza dell’ospite. La ricerca prevede inoltre un
monitoraggio ambientale nelle strutture sanitarie ed altri ambienti confinati
per indagare sulla diffusione di Legionella spp nei sistemi idrici,
studiando i fattori associati alla colonizzazione e comparando diverse misure di
disinfezione, con particolare riferimento a quelle di più recente
sperimentazione. Attraverso indagini molecolari, si intende costruire una mappa
epidemiologica dei sierotipi e genotipi di Legionella isolati durante la
sorveglianza clinica ed ambientale, per definire le diversità nei ceppi e il
grado di correlazione tra sierotipi, genotipi e virulenza. Infine è previsto un
approfondimento sui meccanismi che favoriscono la presenza del microrganismo nei
serbatoi ambientali e sui meccanismi di resistenza/suscettibilità dell’ospite
attraverso indagini in vitro per valutare l’interazione di Legionella
con diverse specie di amebe e con altri microrganismi presenti in habitat
acquatici, e la capacità di interagire con cellule macrofagiche.
Unità
di Coordinamento
-
Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia
Unità
Operative
- Università degli Studi di Bari
- Università degli Studi di Bologna
- Università degli Studi di Catania
- Università degli Studi di Napoli
-
Università degli Studi di Roma "Foro
Italico"
- Università degli Studi di Torino
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