Legionella penetra nell’ospite attraverso le mucose delle prime vie
respiratorie, in seguito ad
inalazione di aerosol contaminati o
più raramente di particelle di polvere da essi derivate per essiccamento
o aspirazione di acqua
contaminata.
In un ospite suscettibile, i batteri raggiungono i polmoni dove
vengono fagocitati dai macrofagi alveolari, che però non sono in grado di
ucciderli o di inibirne la crescita: le legionelle riescono infatti ad eludere i
meccanismi microbicidi dei fagociti e si moltiplicano all’interno di questi fino
a provocarne la lisi, con il conseguente rilascio di una progenie batterica che
può infettare altre cellule.
La Malattia dei Legionari
è una polmonite che si
manifesta dopo un’incubazione di 2-10 giorni con disturbi simili all’influenza
come malessere, mialgia e cefalea cui seguono febbre alta, tosse non produttiva,
respiro affannoso e sintomi comuni ad altre forme di polmonite.
A volte possono essere presenti
complicanze come ascesso polmonare ed insufficienza respiratoria. Inoltre
possono comparire sintomi extrapolmonari utili ad indirizzare la diagnosi, quali
manifestazioni neurologiche, renali e gastrointestinali.
La Febbre di Pontiac è una forma simil-influenzale che deve il proprio
nome ad un’epidemia acuta febbrile verificatasi nell'omonima località del
Michigan (USA) nel 1968. Si presenta come una malattia acuta autolimitante che non
interessa il polmone: dopo un periodo di incubazione di 24-48 ore compaiono
febbre, malessere generale, mialgia, cefalea ed a volte tosse e gola arrossata.
La prima epidemia di Febbre di Pontiac è stata causata da L. pneumophila
di sierogruppo 1 ( Kaufmann AF et al, Am J Epidemiol 1981;114:337-47), mentre epidemie successive sono state attribuite a L.
feeleii (Herwaldt LA et al, Ann Intern Med 1984;100:333-8), L. micdadei
(Goldberg DJ et al, Lancet 1989;1:316-8) e L. anisa (Fenstersheib MD
et al, Lancet 1990;336:35-37).
L'infezione può manifestarsi anche in forma subclinica, cioè senza
comparsa di sintomi clinici, e si evidenzia solo con il riscontro di anticorpi
anti-Legionella spp in assenza di episodi di polmonite e/o forme
simil-influenzali.
Da uno
studio epidemiologico pubblicato
dal Gruppo multicentrico di studio
sulla legionellosi in Italia riguardante la prevalenza di anticorpi anti-Legionella
nella popolazione generale e in lavoratori ospedalieri (medici, dentisti)
frequentemente esposti ad acque potenzialmente contaminate, è emerso che la sieropositività per Legionella non sembra conseguente al superamento
della patologia ma piuttosto l'espressione della frequente esposizione al
microrganismo negli ambienti di vita e di lavoro.
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